POLITICA

PUL di La Maddalena. L’Ente Parco abbassa lo sguardo e aggiusta il tiro

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LA MADDALENA – Dopo la fuga di notizie apparse qualche giorno fa su un canale preferenziale della stampa mediatica locale, in cui a proposito del primo PUL maddalenino, (redatto da tecnici qualificati) e ad opera dell’assessore Architetto Annalisa Gulino – l’Ente Parco assegnava il Voto rosso al Comune di La Maddalena per un P.U.L. – a loro dire –  forse frettoloso ricco di errori e di omissioni…” ora – dopo qualche giorno da questo exploit, i signori dell’Ente Verde maddalenino, aggiustano il tiro accostandosi alle procedure senza fare ulteriori polemiche.

Cosa sarà successo… dietro le quinte?

La notizia, aveva suscitato parecchi malumori tra la gente e soprattutto tra gli operatori turistici locali che avevano subito ravvisato “male intenzioni” da parte del Direttivo dello stesso Ente, ritenuto poco attento ai problemi della nostra comunità.

Lo ricordiamo: tra la Zuppetta di Garibaldi in agrodolce, il Guardiano di Budelli, i mezzi abbandonati a Caprera, i cavi tarozzati che non sono riusciti a posizionare per tempo sulle spiagge… e l’invasione dei Cinghiali… ora con un comunicato stampa pubblicato su Liberissimo.net, a firma del consigliere Luca Rochi, che verosimilmente svolgerebbe anche funzioni di addetto stampa, in nome e per conto del Presidente Fabrizio Fonnesu e dello stesso direttivo, affermano quanto segue:

La pianificazione avviata dal Comune attraverso la proposta di PUL è un atto assolutamente positivo poiché fa emergere con chiarezza la volontà dell’Amministrazione di varare uno strumento razionale, basato su una visione organica del territorio, per gestire al meglio la fruizione dei litorali da parte dell’utenza turistica e imprenditoriale.

Il parere tecnico, richiesto dal Comune ed elaborato dalla struttura tecnica del Parco, dal canto suo, è un passaggio amministrativo obbligatorio previsto dalla Legge, in particolare dal DPR del 17 maggio del 1996, All. A, Art. 2.

L’elaborazione di questo parere è frutto di valutazioni tecniche, che gli uffici non possono non dare, e che scaturiscono dall’analisi puntuale del progetto presentato e dalla verifica della sua congruenza e correttezza rispetto alla Normativa. Nell’elaborazione di questo parere non è contemplato che il Consiglio o il Presidente possano influenzare le valutazioni dei tecnici, piegandole a vantaggio di visioni di natura politica, a prescindere dalla bontà e legittimità di queste. Ciò significa che i rilievi tecnici mossi non discendono da valutazioni politiche di alcun tipo, che non competono agli Uffici, ma dall’oggettiva presenza di incongruenze negli elaborati, che i tecnici stessi non possono ignorare ma che anzi sono tenuti a evidenziare nel momento in cui formulano il parere che viene loro richiesto. Contestualmente ai rilievi, gli uffici indicano, laddove possibile, preziose indicazioni per correggere l’intervento proposto e renderlo compatibile con le esigenze di tutela previste.

Detto questo, è opportuno ribadire due cose: la prima è l’assoluta professionalità e affidabilità di chi lavora negli Uffici dell’Ente e la conseguente fiducia di cui gli stessi uffici godono da parte degli organismi di indirizzo, Presidente e Consiglio; la seconda è che detti organismi di indirizzo sono assolutamente disponibili a intavolare con l’Amministrazione comunale un lavoro di copianificazione che, nei limiti necessari di quanto previsto dalla normativa in vigore, tenga conto sia delle esigenze strettamente conservazionistiche sia della tutela del tessuto produttivo locale e delle sue legittime esigenze.

In questo senso, la convocazione di un incontro tra gli Enti interessati, fissata dalla Provincia per il prossimo 25 luglio, sarà il contesto ottimale per ragionare insieme sulle prospettive di sviluppo, sulle criticità emerse e sulle possibili soluzioni volte al loro superamento”.

Domanda: Ma anziché attendere alla riunione del 25 luglio presso la Provincia, non potevano collaborare con il Comune prima, in corso d’opera… evitando così di polemizzare in questo modo, terrorizzando i cittadini e facendo perdere tempo a tutti?

Bisognerebbe ricordare a questi Signori che i Comuni esistono sin dal medioevo, con il principio fondamentale dell’espressione popolare e che oggi – come tutti gli altri Comuni di Italia – è ben consolidata da principi costituzionali ben precisi. Mentre il Parco di La Maddalena – (sotto il controllo del Ministero dell’Ambiente…) – esiste appena dal 1994.

Fare i galletti nel pollaio, con questo inutile carrozzone che si mette sempre di traverso, non interessa a nessuno e non figura bene… (Lo capiranno prima o poi?)

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