
Renzi contestato in Sardegna

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SASSARI – (ansa) – Continua la campagna per il SI da parte del Premier Matteo Renzi che, dopo la sua breve visita in Sardegna, è stato duramente contestato.
«Se Renzi pensa di comprare il voto dei sardi con un piatto di lenticchie in stile Prima Repubblica è un povero illuso – dice l’ex governatore Ugo Cappellaci – il Governo toglie 415 euro l’anno a ogni sardo, con il trucco dei 700 milioni degli accantonamenti».
E poi, a seguire, anche Paolo Maninchedda, assessore Regionale: «Nessuno gli ha fatto la domanda che era indispensabile fare: perché ancora oggi il governo italiano non ha avviato alcuna procedura per notificare a Bruxelles che la Sardegna è un’isola, in condizioni di svantaggio?»
La Contestazione unanime dei politici sardi, principalmente, si basa in primo luogo sulla contrarietà della Regione a una riforma che lede i consolidati principi costituzionali di autonomia speciale della Sardegna e che è stata adottata con una procedura illegittima rispetto al dettato costituzionale.
Antonio Satta UPC…
Protesta ricordando la questione G7 a Taormina, facendo riferimento alla dimenticata Isola di La Maddalena:
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«Per La Maddalena serve un atto riparatore dopo lo scippo del G7 da parte di Berlusconi. Non è mai troppo tardi per ripensare alla scelta di Taormina e utilizzare le strutture pronte dal 2009 nell’isola de La Maddalena e che il governo nazionale ha sempre snobbato.
Renzi ci pensi perché realizzare un grande evento alla Maddalena sarebbe non solo rendere giustizia a un’intera isola, ma anche a tutto il Sud – conclude Satta – non è certo una guerra tra isole ma la rivendicazione di un diritto che tanti di noi in Sardegna hanno dato per acquisito».
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