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Ricciardi: “Non è il caso di riaprire le scuole”

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“…medici e infermieri che non si vaccinano non devono lavorare”

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ROMA – Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus, in un’intervista a “La Stampa” ha detto: “Non resteremo senza vaccini, abbiamo la certezza di poter contare su due vaccini molto innovativi, quelli di Pfizer e Moderna”, ma “l’Ema può e deve accelerare sul via libera a quello di AstraZeneca. Per abbassare davvero la curva dei contagi, l’unica strada è quella di lockdown lunghi e nazionali. Anche la ‘zona rossa’ ora in vigore andrebbe prolungata, almeno fino a metà gennaio, se vogliamo vedere effetti positivi. Se dal 7 gennaio, di colpo, facciamo riprendere tutte le attività, assisteremo certamente a un rialzo della curva epidemica”.

Per Ricciardi, quindi, non è il caso di riprendere le lezioni in presenza: “le scuole sono ambienti sicuri, ma è la situazione esterna a sconsigliarne la riapertura. Altrimenti rischiamo di richiuderle nel giro di poche settimane. Vaccinarsi per medici e infermieri è un imperativo morale e deontologico, una questione di sicurezza sul luogo di lavoro: se un operatore sanitario non si protegge dal virus vaccinandosi, non può continuare a esercitare”, spiega Ricciardi.

Ricciardi valuterebbe inoltre un tracciamento dell’avvenuta vaccinazione: “nel caso ci trovassimo di fronte a un 30 o 40% della popolazione che rifiuta il vaccino. È un’ipotesi da studiare bene dal punto di vista giuridico, ma nei Paesi orientali ha funzionato“.

Se nei primi mesi del 2021, “riusciremo a vaccinare le categorie più fragili della popolazione, già prima dell’estate avremo ricadute positive dal punto vista della mortalità e dei ricoveri in ospedale, alleggerendo la pressione sul sistema sanitario“, ma per vedere risultati sul fronte dei contagi “bisognerà aspettare la fine dell’anno“.

Ricciardi infine è d’accordo con Conte sull’esclusione dell’obbligatorietà della vaccinazione, “sappiamo che il 70% dei cittadini italiani non è contrario ai vaccini, un altro 25% è dubbioso, ma va informato con chiarezza: alla fine potremo arrivare al 95% di copertura“.

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