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Riforma della Sanità sarda. Il Ministero della Salute al Cdm: «Commissariamenti incostituzionali, è da impugnare»

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L’ufficio legislativo del Ministro Schillaci: «Spoils system illegittimo, necessario il ricorso alla Consulta»

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REDAZIONE – Il Consiglio dei ministri si riunirà domani o dopo. Intanto c’è già la richiesta dell’ufficio legale del ministero della Salute di impugnazione davanti alla Corte costituzionale della riforma sanitaria sarda dell’11 marzo scorso. Quella, per capire, che dovrebbe portare al commissariamento delle Asl e delle Aou della Sardegna, alla quale è stata data priorità facendo passare in secondo piano la legge Finanziaria (con 4 mesi di esercizio provvisorio).

Lo stesso ufficio ministeriale aveva già inoltrato una nota alla Regione, lo scorso 1 aprile. Ora, scrive nella nota indirizzata al Consiglio dei ministri, «data la mancanza di riscontro da parte della Regione ai chiarimenti richiesti al fine di escludere profili di incostituzionalità, si chiede l’impugnativa degli articoli 5, 7 e 13». In sintesi: un’interlocuzione era stata avviata ma da Cagliari non sono arrivati riscontri e l’unica strada è rimasta quella dello scontro davanti alla Consulta su quegli articoli.

Ma anche «dell’articolo 14 e, per relationem, dell’articolo 6 comma 1» per principi ricavabili dagli articoli 97, 98 e 117 della Costituzione. 

Nel mirino ci sono soprattutto i commissariamenti previsti nella riforma. Secondo l’Ufficio legale, il comma 1 dell’articolo 14 che prevede da parte della Giunta regionale il commissariamento in via straordinaria delle otto Asl, del Brotzu, dell’Areus e delle due Aou entro 45 giorni dall’entrata in vigore, è uno spoils system che «si pone in contrasto con i principi fondamentali in materia di tutela della salute e di dirigenza sanitaria». Una prassi che «è stata a più riprese censurata dalla Corte costituzionale, ormai costante nel ritenere non ammissibili cause di cessazione dell’incarico dirigenziale all’infuori di quelle legislativamente previste». 

(L’Unione Sarda)

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