Sale il numero di poveri
La Nuova Sardegna (W.B)
Nel 2010 le richieste di aiuto erano 250, oggi sono 600
L’assessore M. Pia Zonca: per i servizi sociali spendiamo 2 milioni
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LA MADDALENA – Cresce il numero dei poveri sull’isola. Negli ultimi anni è più che raddoppiato. Le domande presentate in Comune nel 2010 erano 250, nel 2014sono salite a 600. Il tracollo dell’economia ha ridotto notevolmente la capacità di spesa di molte famiglie. In tante sono entrate nella fascia sociale più bisognosa di aiuti pubblici. La crisi detta l’agenda del settore sociale del Comune. Per far fronte ai disagi economici immediati l’amministrazione Montella è corsa ai ripari: ha attivato nuovi servizi ed è impegnata a potenziare quelli esistenti. «Nel bilancio dell’ente, per i Servizi sociali ci sono 2 milioni e mezzo di euro – spiega l’assessore Maria Pia Zonca. Di questi, 400 mila sono fondi comunali, destinati fra l’altro, anche a fronteggiare le situazioni di prima emergenza economica. C’è grande sofferenza. L’amministrazione ha introdotto i voucher lavorativi, un sistema che permette di assumere per due mesi persone disoccupate e inoccupate, con un reddito inferiore a 5mila 500 euro. Il regolamento è stato approvato prima dal Consiglio, ieri è scaduto l’avviso pubblico, le domande presentate sono circa 200».
Voucher lavorativi. Un altro dato significativo che si aggiunge alla triste radiografia della povertà nell’isola. «Con il fondo di 21mila euro potremo assumere entro la fine dell’anno una decina di persone – afferma la Zonca -. Poi servirà un’altra iniezione di denaro. Da qui a dicembre investiremo 20mila euro per fornire un’assistenza economica alle famiglie in difficoltà, c’è chi non è in grado di pagare l’affitto».
Il Centro umanitario. Il Comune intende far ripartire il Centro umanitario, attivato anni fa dal Comune in collaborazione con la Protezione civile e le associazioni di volontariato, come la Caritas. «I fondi stanziati dalla Provincia Olbia-Tempio non sono arrivati, per cui il servizio è stato stoppato – racconta l’assessore comunale –. Così in bilancio per distribuire i buoni abbiamo inserito 15mila euro. Contiamo di riattivare il centro quanto prima».
Il baratto amministrativo. Tra le soluzioni tampone per aiutare chi vive in una situazione economica delicata c’è anche il “baratto amministrativo”, articolo 24 del decreto “Sblocca Italia”. «È uno strumento che si adatta alle esigenze reali di coloro che sono disoccupati o hanno difficoltà economiche per pagare imposte e tributi arretrati – sottolinea la Zonca –. In pratica dà la possibilità ai cittadini che forniscono ore di lavoro e servizi in accordo con l’amministrazione di avere uno sconto sui tributi». Manodopera a progetto, legata da un patto fra pubblico e privato. L’amministrazione mira a potenziare la mensa civica, attiva dai primi anni Novanta. «Oggi è aperta dalle 12 alle 13.
Oltre al pranzo vorremmo offrire anche la cena. E trasformare la struttura in uno spazio di ritrovo anche se c’è già il centro di aggregazione sociale, che intendiamo riportare nel centro storico». Per indirizzare al meglio le risorse il Comune punta ad assumere un’altra assistente sociale.
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