Sanità. Allarme dei medici: “Il Servizio Sanitario Nazionale è sull’orlo del baratro”

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ADNK – “Siamo in una situazione in cui il Servizio sanitario nazionale non regge più, siamo sull’orlo di un baratro e ci vorrà molto poco per scivolare nel burrone verso la fine del sistema solidaristico e universalistico“. Non usa mezzi termini il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, commentando all’Adnkronos Salute, uno dei dati del sondaggio Ipsos per Amref, dal quale emerge che la maggioranza degli italiani, il 58%, apprezza la sanità pubblica del nostro Paese, ritenendola di “buona qualità” (50%) o di “ottima qualità” (8%).

Anelli non mette in discussione l’ottima qualità della nostra sanità pubblica, ma si dice convinto che “se non riusciremo a trovare le risorse per avere personale sufficiente e motivato” sarà “la fine del Ssn” e lo scivolamento verso sistemi assicurativi che lasceranno indietro i meno abbienti.

Il sistema non reggeammonisce Anelliperché mancano i presupposti: i medici se ne stanno andando, sia quelli ospedalieri sia quelli di famiglia, perché il sistema non è più attrattivo, la loro qualità di vita è peggiorata e preferiscono andare a lavorare in una cooperativa o all’estero piuttosto che essere costretti a carichi di lavoro insostenibili. In questa prospettiva il grido di allarme vero è che siamo all’anticamera della fine del Ssn“.

Già oggi molti italiani dei ceti medio-alti utilizzano il sistema assicurativo come sostitutivo di quello dello Stato, e se non si investiranno risorse per mantenere o attrarre professionisti, il Servizio sanitario nazionale sarà sempre meno efficiente ed efficace e un sistema assicurativo sarà il passo successivo. A quel puntoammonisce il presidente Fnomceouna parte importante della popolazione avrà problemi di assistenza, perché si svilupperà una sanità di serie A e una di serie B“.

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