Sanità. Guardie mediche turistiche chiuse: gli ospedali scoppiano
.
L’Unione Sarda
.
REDAZIONE – Sanità sarda con un deserto di camici, e sono tantissime le guardie mediche turistiche che quest’estate restano chiuse: l’ambulatorio c’è, ma il medico da metterci dentro non si trova e in un’Isola in cui d’estate sono presenti circa tre milioni di persone (il doppio della popolazione residente, quella delle altre stagioni) non è un problema: è un dramma.
Anche perché questo popolo di colpi di calore, tagli, ustioni da meduse, congestioni e crisi etiliche andrà a intasare ulteriormente gli ospedali già a corto di medici.
Nel sud dell’Isola, per esempio, se ne sono salvate solo tre: a Pula, Costa Rei e Teulada, le prime due con un doppio turno previsto nel weekend.
«Gli ingressi nei pronto soccorso degli ospedali sardi – ammonisce Emilio Montaldo, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Cagliari – sono esplosi: al Brotzu di Cagliari ci sono oltre cento pazienti al giorno. Moltissimi sono turisti che non hanno trovato una guardia turistica, e quest’affollamento distoglie il personale sanitario dall’assistenza dei codici rossi e gialli, cioè i più gravi. Meglio allora non stare male: attenti a non ferirvi e ai colpi di calore, quindi bevete molto e usate cappelli a falde larghe».
In Gallura, nessuna anomalia da segnalare, dal 10 luglio u.s. sono stati attivati tutti i servizi di continuità assistenziale a bassa intensità riservati a cittadini non residenti – (Guardie mediche turistiche).
.
.
.