Caricamento in corso

Sanità. “No alla politica Regionale”

.

.

CAGLIARI – La sanità maddalenina è in costante declino con servizi importanti ormai al collasso tra tagli e riorganizzazioni ospedaliere. Il punto nascite, assieme a quello di Tempio Pausania, è ormai destinato a chiudere definitivamente; l’Ostetricia e la pediatria sono sempre più ridimensionate e il servizio Iperbarico è ridotto ai minimi termini.

Ancora una volta, dopo le ultime pioggia, il Paolo Merlo è stato vittima dell’ennesimo allagamento, con imponenti infiltrazione d’acqua dai tetti. Nonostante i lavori di ristrutturazione si sono conclusi di recente.

Il decreto Balduzzi, che tutela le isole minori e le aree disagiate, è stato totalmente dimenticato da tutti, persino dalla politica locale che ancora non ha mosso un dito per salvaguardare il nostro Ospedale.

Sino ad oggi, solo proclami in grande stile e interessamenti diplomatici di facciata.

A lanciare l’allarme Sanità, anche Claudia Zuncheddu – ex consigliere regionale, attualmente Coordinatrice – Rete Sarda Sanità Pubblica, dopo la notizia di depotenziare il 50% degli ospedali sardi e con la chiusura dei punti nascita. (Tra cui La Maddalena e Tempio Pausania).

La classe politica sarda non può ignorare l’alta percentuale di cittadini che già rinunciano alle cure a causa dei costi insostenibili, incalza Claudia Zuncheddu, e non può ignorare la necessità che gli ospedali pubblici dei territori in tutta l’Isola siano salvati e potenziati e non tagliati in nome del contenimento della spesa e della razionalizzazione del servizio.

Per contenere la spesa pubblica non bisogna continuare a dissipare fondi pubblici garantendo mega stipendi a super manager, a direttori generali spesso di nomina politica, e ancor meno declassando e chiudendo gli ospedali pubblici dei territori dell’Isola per finanziare ospedali privati inutili ai sardi.

Non è accettabile che la Politica dei piani alti si sovrapponga alle esigenze sanitarie dei territori. Non è accettabile che il “sabaudo Moirano”, seppur voluto e strapagato dal governo Pigliaru, come tecnico, imponga alla classe politica sarda, debole e connivente, di accelerare i tempi di approvazione del Piano di Riordino della Rete Ospedaliera Territoriale.

Tutto ciò senza che sia stato realizzato un sistema territoriale di servizi tale da garantire le esigenze primarie delle nostre collettività.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.