“Sanità sarda allo sfascio”: sindacati pronti a una grande manifestazione
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RASSEGNA STAMPA
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CAGLIARI – Sindacati pronti a una grande manifestazione unitaria per protestare contro “lo sfascio della sanità sarda”. Nei primi giorni della prossima settimana si riuniranno gli esecutivi unitari di Cgil, Cisl e Uil con le categorie e i segretari regionali e territoriali, per definire il giorno e le modalità del corteo, ma già trapela che si terrà a Cagliari a metà ottobre.
Lo scrive oggi L’Unione Sarda.
Nel mirino ci sono liste d’attesa che non si accorciano, pronto soccorso sovraccarichi, posti letto insufficienti, reparti chiusi o accorpati, personale numericamente scarso e demotivato.
“Rivendichiamo una sanità più vicina ai cittadini, con più attenzione per le cure domiciliari, per l’efficacia e l’efficienza dei presìdi, per la cura immediata delle patologie più gravi che non possono attendere”, dicono Samuele Piddiu (Cgil), Gavino Carta (Cisl) e Francesca Ticca (Uil), sottolineando che “occorre una presa in carico immediata del tema da parte della politica e della Giunta regionale”.
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La nota dolente di una Sanità che non funzionare…
I sardi nel 2022 muoiono molto di più rispetto al periodo pre-pandemia. Ogni mese nell’Isola si registrano quasi trecento decessi al di sopra della media degli anni precedenti: sia di quelli caratterizzati dal Covid che di quelli del lustro che va dal 2015 al 2019.
Lo dicono le tabelle ufficiali dell’Istat, che per l’Isola riportano un importante incremento del tasso di mortalità, nonostante il calo del numero delle vittime quotidiane legate al virus.
Le cause del fenomeno?
Un costante invecchiamento della popolazione, certo. Ma secondo gli esperti di statistica medica c’è dell’altro: l’epidemia ha messo in ginocchio il sistema sanitario Sardo e sempre più spesso vengono negate diagnosi e cure delle patologie.
Così la gente si ammala. E muore sempre di più. E la Sanità continua a non funzionare.
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