POLITICA

Santo Stefano pronta entro il 2018

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La Marina Militare si prepara una nuova Base a La Maddalena

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LA MADDALENA – L’isola di Santo Stefano, e i suoi pontili d’alta profondità tornano utili alla Marina Militare italiana e alla Nato.

Così viene riportato dal quotidiano La Nuova Sardegna che annuncia la notizia del “Via” alla nuova configurazione dei banchinamenti militari dell’Isola di Santo Stefano teatro, per tanti anni, della famosa Base Us. Navy.

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Infatti, la valutazione d’impatto ambientale, sarebbe già presentata al ministero dell’Ambiente da parte dall’Ufficio del Genio della Marina Militare di Cagliari per la «riconfigurazione del pontile di Santo Stefano, sito in località Batteria Punta Zucchero, per garantire la possibilità di ormeggio delle unità navali classe Freem e Landing Platform Dock, come la portaeri Cavour».

Per i non addetti ai lavori, si tratterebbe di adeguare l’sttusle banchinamento all’attracco delle fregate Classe Bergamini, delle Lpd – Landing Platform Dock, le navi multiruolo anfibie quali la San Giorgio, oltre alla nave ammiraglia della flotta militare italiana, la portaerei Cavour.

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Ufficialmente i lavori, che avranno un costo di circa 5 milioni di euro, dovranno essere completati entro la fine del 2018, quando il quadro geopolitico del Mediterraneo sarà certamente modificato, con l’avanzamento delle aree a rischio rappresentate dalle coste del nord Africa e del medio Oriente. Da qui la necessità, per i vertici della marina militare, di poter schierare al centro del Mediterraneo una flotta capace d’essere impiegata nel doppio ruolo di difesa nazionale e missioni umanitarie.

In vista della consegna, prevista per il 2022, della nuova portaelicotteri già commissionata a Fincantieri, del costo di 1,1 miliardi di euro.

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Con gli attuali conflitti che si affacciano sulle coste del Mediterraneo, la marina militare dovrà sostituire, entro i prossimi sette anni, l’unità anfibia San Giorgio, ormai obsoleta, rimpiazzando anche la portaerei Garibaldi.

La futura portaelicotteri LHD avrà un ponte di volo lungo duecento metri, venti in più della Garibaldi, e un dislocamento doppio, arrivando a superare le ventimila tonnellate.

Da qui l’esigenza di adeguare gli attracchi nell’Isola di Santo Stefano, con la possibilità di sfruttare le banchine ad alto fondale dove la portaerei “Cavour” e la sua scorta navale d’impiego rapido sarà presente per diversi mesi all’anno.

montella_sindacoLa notizia è stata accolta favorevolmente dal sindaco di La Maddalena Luca Montella, il quale ha affermato che «la rinnovata attenzione della marina militare ai nostri approdi, compatibilmente con il rispetto ambientale che questo comporta, conferma la inversione di tendenza, da parte dei militari, di abbandonare l’isola. Con le ricadute occupazionali ed economiche che questo rinnovato interesse dovrà FOTO450_PF_ZANCHETTAnecessariamente portare all’intera comunità».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere regionale dell’Upc Pierfranco Zanchetta. – «Presenterò una interrogazione alla presidenza regionale affinchè, al tavolo aperto con la Difesa sulle servitù militari, venga esaminata e concordata la potenziale ricaduta occupazionale che comporta questo nuovo impiego dell’isola di Santo Stefano».

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