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Sardegna Scuola. Verso la prima campanella con sempre meno alunni

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Persi 50mila studenti in 10 anni

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da Videolina TG

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REDAZIONE – Sono poco più di 170mila gli studenti pronti a tornare il 12 settembre sui banchi di scuola della Sardegna. Un numero in costante decrescita nell’Isola: in 10 anni si parla di circa 50mila giovani in meno.

Ad essere più colpite, come sottolinea Massimo De Pau dell’Associazione regionale presidi, le aree più interne, a causa dello spopolamento: nel Nuorese, nell’Oristanese e nel Goceano.

Obiettivo, dunque, investire di più per garantire migliori e più agevoli opportunità di fruizione.

Nel frattempo, “tutti in classe a ottobre, anziché a settembre” – (una vecchia proposta che era stata lanciata alcuni anni fa anche da Silvio Berlusconi, per allungare la stagione economica estiva…) – Vacenze estive ancora più lunghe. Gli alunni non ci penserebbero un istante a firmare, ma i loro genitori, i dirigenti scolastici, e lo stesso ministro dell’istruzione non sono così convinti.

La proposta è stata lanciata da diverse associazioni di docenti (Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani “Cnddu”), e dai sindacati (Associazione nazionale insegnanti e formatori “Anief”) e la sostanza è questa: troppe scuole sono dei freezer d’inverno e dei forni a microonde d’estate. Edifici colabrodo con dispersione da classe G, termosifoni spenti e condizionatori inesistenti, ventilatori o condizionati che mancano.

Fare lezione a 35 gradi, come capita spesso a settembre, diventa pericoloso.

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