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Saremar. Anche Meridiana con i Marittimi

Le magliette rosse a sostegno dei lavoratori.

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Il comandante Mascia: «La politica non sa dare risposte».

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LA MADDALENA – Al sesto giorno di occupazione del salone consiliare le mogli dei marittimi della Saremar hanno ricevuto la solidarietà dei cassintegrati di Meridiana. Gli ex dipendenti della compagnia di volo sono arrivati sull’isola con le tradizionali magliette rosse con su scritto: io non sono un esubero. L’accoglienza è stata calorosa, anche per la presenza di molti bambini a seguito dei genitori. Tra i cassintegrati c’era uno dei simboli della protesta contro i licenziamenti di Meridiana, Andrea Mascia. Il comandante era salito sulla torre faro dell’aeroporto per protestare contro la decisione dell’azienda dell’Aga Khan di mandare a casa centinaia di lavoratori. «Siamo venuti qui – ha detto Mascia –, per portare la nostra solidarietà ai marittimi della Saremar che a dicembre perderanno il posto di lavoro. La politica non riesce a reagire di fronte alle aziende che chiudono. La politica è inconcludente».

Una visita di solidarietà che ha convinto ancor di più le mogli dei dipendenti a tenere duro, fino a quando non ci saranno certezze sul futuro dei loro mariti che il 31 dicembre perderanno il posto di lavoro in attesa di essere riassunti dal privato che vincerà la gara di appalto bandita dalla Regione. «Situazioni di questo tipo – incalza il comandante Mascia –, come è accaduto anche in Meridiana, vengono decise per l’incapacità di trovare soluzioni diverse, più creative, più fantasiose, meno legat alla consuetudine. Quanto sta accadendo alla Saremar sembra più un fatto politico legato all’imprenditoria che fa da sciacallo. Ci sono degli armatori pronti ad accaparrarsi le tratte e i collegamenti per le isole minoti che saranno messi sul mercato con la morte della Saremar. Come avviene anche da noi in Meridiana, dove c’è un’altra compagnia del nostro gruppo che prende le nostre rotte».

Le 40 magliette rosse sono rimaste per tutta la mattina nell’isola, fino al pomeriggio inoltrato quando sono ripartite per Olbia. Intanto prosegue la doppia protesta dei marittimi della Saremar. Occupato il traghetto l’Isola di Santo Stefano e sciopero della fame a bordo della nave che fa la spola tra La Maddalena e Palau. In più occupazione del salone consiliare da parte delle mogli dei marittimi. Una pressione a tenaglia per far desistere la Regione dalle sue scelte. (La Nuova Sardegna)

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L’assessore Deiana scortato dai carabinieri a Carloforte

DEIANACARLOFORTE – L’assessore ai Trasporti scortato dai carabinieri a Carloforte, i traghetti bloccati a Bonifacio dai pescatori corsi e dagli autotrasportatori che parcheggiano i tir di fronte ai portelloni d’ingresso: la vertenza Saremar, dopo le occupazioni e le proteste si riscalda ancora di più in vista dell’annunciato funerale della società. Ieri Massimo Deiana era a Carloforte per incontrare i lavoratori della compagnia, che da giorni occupano la chiesa di San Carlo Borromeo.

È stato necessario l’intervento dei carabinieri, che hanno presidiato il piazzale di fronte alla chiesa, dove si trovavano le famiglie dei marittimi della Saremar.

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