Saremar. Dalla UE proroga sino al 31 Marzo
Deiana, dalla Commissione europea proroga sino al 31 marzo 2016
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CAGLIARI – “Oggi abbiamo ottenuto un sostanziale via libera della Commissione Europea alla richiesta di prosecuzione dell’attività di Saremar sino al primo trimestre 2016”, lo ha reso noto l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, al termine dell’incontro tenuto questa mattina a Bruxelles fra la delegazione della Regione e l’Unità aiuti di Stato della Direzione generale “Concorrenza”. Assieme ai delegati della rappresentanza italiana in Commissione, ai dirigenti della Presidenza e dell’assessorato, ai vertici della compagnia di navigazione e ai rispettivi consulenti legali ed economici, “abbiamo illustrato ai funzionari dell’istituzione comunitaria tutto il processo già compiuto in relazione al recupero dell’aiuto di Stato – ha spiegato Deiana – e in merito ci sono state fornite rassicurazioni sulla possibilità di continuare col servizio di collegamento sino al 31 marzo come da noi richiesto”. Questo ulteriore periodo di attività di Saremar, eccezionalmente consentito, permetterà di portare a termine il complesso iter del bando per l’affidamento delle tratte con le isole minori e, nello stesso tempo, di garantire la continuità del rapporto di lavoro con tutti i dipendenti della società: “La Commissione europea ha apprezzato la correttezza dell’operato delle autorità nazionali e regionali e ha rinnovato la richiesta di rassicurazione sulla trasparenza e sulla massima divulgazione delle notizie riguardanti la liquidazione della compagnia – ha aggiunto l’assessore – che, come è noto, è stata fatta oggetto di una procedura di infrazione per aver ricevuto illegittimamente aiuti di Stato”. Il titolare dei Trasporti ha ribadito, infine, che una clausola di salvaguardia nella procedura di gara consentirà il riassorbimento del personale. Opportunità che riguarderà tutti i lavoratori a tempo indeterminato, esclusi coloro che avranno maturato i requisiti per il pensionamento, in base alle condizioni previste dalle norme e dal contratto nazionale. Il nuovo gestore delle tratte dovrà attenersi a questo obbligo, ovviamente, alla luce di un piano industriale sostenibile e di un investimento adeguato. (ANSA)
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