2^ Parte: La politica (TUTTA) ora vuole scrollarsi di dosso questo impiccio delle Banane?
(Segue 1^ Parte: “Saremar. Il povero Deiana è peggio di Comiti”)
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LA MADDALENA – Bisogna, innanzitutto, sgomberare la mente da una errata ipotesi che l’Amministrazione Comunale di La Maddalena (Sindaco Comiti), abbia alcuna responsabilità sostanziale e/o giuridica su questa vicenda. L’unico rimprovero che potrebbe, e dico potrebbe, rivolgersi al nostro Sindaco – compresa tutta la politica locale (maggioranza e opposizione), forse, sarebbe quello di non essersi mai imposto politicamente …e con ogni mezzo a sua disposizione, alle decisioni sbagliate del colosso “Cappellaci e del suo Assessore Solinas”…
Ma, invece, dovremmo chiederci:
Dove era il Presidente della Provincia di Olbia Tempio Fedele Sanciu (PDL) …con il suo Assessore ai Trasporti e la sua Commissione Trasporti Territoriale …mentre Ugo Cappellacci (PDL) e quel Solinas sbagliavano tutto lasciando La Maddalena (…e Carloforte) cadere nel baratro?
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GIUSTO PER NON PASSARE TROPPO DA FESSI:
C’è piuttosto da ricordare, soprattutto al Popolo delle Banane che continua a sostenere questi incantatori di serpenti, che il 13 febbraio 2013 alle ore 18.00 presso l’Hotel Excelsior di La Maddalena l’Onle Settimo Nizzi assieme al Generalissimo Presidente Senatore Fedele Sanciu, organizzarono una riunione pubblica – tutta targata PDL – dedicata proprio ai Trasporti Marittimi della Maddalena, sostenendo il loro preciso impegno per risolvere il problema…
Dopo tre giorni, esattamente il 16 febbraio 2013 – guarda caso, si votava per il rinnovo del Parlamento dove, sia Nizzi che Sanciu, venivano però silurati dal popolo sovrano… (VEDI)… e dal quel giorno sono spariti dalla circolazione…
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LA SAREMAR
Come tutti sappiamo, la Saremar è una società di navigazione, facente capo all’ex Gruppo Tirrenia, che dispone di una flotta di sette traghetti con i quali collega, in regime di continuità territoriale, le isole minori della Sardegna come La Maddalena e l’isola di San Pietro. Inoltre collega la Sardegna con la Corsica sulla rotta Santa Teresa di Gallura – Bonifacio.
Per continuità territoriale, s’intende quello strumento legislativo europeo che ha lo scopo di garantire i servizi di trasporto ai cittadini abitanti in regioni disagiate della nazione a cui appartengono. Tali trasporti, sono solitamente per via aerea e/o via mare. Stando all’attuale normativa U.E. e normalmente dovrebbe essere bandita una gara europea, pubblicata sulla gazzetta Ufficiale dell’UE, per l’aggiudicazione delle rotte in questione. Tali rotte, inoltre, vengono concesse in esclusiva a chi si aggiudica la gara, in deroga al principio di libero mercato.
La Saremar, dunque, è nata il 27 marzo 1987 a Cagliari, dalla cessione aziendale del ramo regionale di Tirrenia di Navigazione, rimanendo sempre sotto il controllo pubblico di Finmare. È poi tornata nuovamente a far parte di Tirrenia dopo 10 anni, come società del gruppo.
Il 3 novembre 2009 il ministro dei trasporti Altero Matteoli (PDL) assieme al presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci (PDL), hanno firmato un accordo per il passaggio della società di navigazione dal controllo dello Stato, tramite Tirrenia, direttamente alla Regione Sardegna che attualmente detiene il 100% dell’azionariato.
Nell’estate 2011, l’azienda, sotto iniziativa della Regione Autonoma della Sardegna, ha deciso di instaurare nuove rotte tra la Sardegna e il continente Italiano, noleggiando due navi Ro-Ro Pax e assumendo personale alberghiero.
Il servizio ha svolto due collegamenti dal nord dell’isola: uno per Civitavecchia l’altro con Vado Ligure, per sopperire al caro biglietto ed evitare ripercussioni economiche per i viaggiatori.
Ma le tariffe erano infatti notevolmente aumentate rispetto alle stagioni precedenti, con rincari arrivati fino al 110%, forse dovuti ad un cartello tra armatori privati. L’Autorità antitrust ha aperto un’istruttoria nei confronti delle società Moby, Snav, Grandi Navi Veloci e Forship (marchio ‘Sardinia Ferries’)… per verificare se queste abbiano posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza. E’ stata anche presentata da Altroconsumo una class action contro gli aumenti esagerati.
Nel gennaio 2012 la Saremar ha ripreso nuovamente i collegamenti Olbia-Civitavecchia-Olbia con le motonavi Scintu e Dimonios, facendo partenze giornaliere escluso il sabato dal 16 gennaio al 31 marzo. (Quanto sono costate?… E quanto ci hanno sottratto dal bilancio del cabotaggio locale?)
Dal 1º aprile 2012 le partenze venivano effettuate con cadenza giornaliera. Nei mesi di luglio ed agosto 2012 erano addirittura previste due partenze al giorno, una diurna e una notturna ove a partire dal 1º giugno 2012 veniva riattivato anche riattivato anche il collegamento Vado Ligure – Porto Torres – Vado Ligure.
Dal 16 settembre 2012 sono terminati i collegamenti Porto Torres-Vado Ligure e Olbia-Civitavecchia, e le navi Coraggio, Dimonios e Scintu non venivano più utilizzate dalla Saremar.
DOMANDA: Dove (…e perché) la Regione Sardegna ha reperito i fondi per istituire queste nuove rotte extra-regionali… trascurando invece le rotte interne di cabotaggio regionale – “La Maddalena e Carloforte…” – dimenticando il primario dovere di garantire una stabile mobilità/continuità territoriale interna?
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La Privatizzazione …(di Pulcinella)
Per privatizzazione dei servizi pubblici locali, si intende il passaggio dei servizi quali trasporti, acquedotti, fognature, servizio idrico integrato ecc. da Aziende Speciali (ex aziende municipalizzate) regolate dal diritto pubblico e senza scopo di lucro a società regolate dal diritto privato a scopo di lucro (almeno formalmente).
Più in particolare la privatizzazione si distingue tra:
- “privatizzazione formale“ ovvero la semplice trasformazione dello status giuridico di un ente o di una impresa di proprietà pubblica, nelle svariate forme che può assumere, in una società di diritto privato, alle regole di questo assoggettata. Spesso in questo caso la privatizzazione non è totale, ma lo Stato mantiene la maggioranza delle azioni mantenendo dunque il controllo direttivo della società oppure rimane comunque tra gli azionisti di maggioranza.
- “privatizzazione sostanziale” o “materiale“: è il vero e proprio passaggio della titolarità della proprietà e di conseguenza del potere di controllo dalla mano pubblica a quella privata.
Su scala diversa e facendo riferimento ad altre fonti normative, si può parlare di privatizzazione su scala locale quando le medesime attività vengono messe in atto dalle autonomie locali (regioni, province, comuni, consorzi, enti locali vari, ecc.) riguardo proprie attività produttive ed erogative.
La privatizzazione è dunque quel processo economico che sposta la proprietà di un ente o di un’azienda dal controllo statale a quello privato. Il procedimento opposto si chiama invece nazionalizzazione o la municipalizzazione.
Nello specifico, l’affidamento del servizio di cabotaggio marittimo regionale deve avvenire nel rispetto delle norme comunitarie (Reg. Cee n. 3577/92) e nazionali vigenti in materia di servizi di cabotaggio marittimo e di contratti pubblici per l’acquisto di beni e servizi, nonché delle norme sulla privatizzazione delle società (D.L. 25 settembre 2009, n. 135 conv. dalla L. 20 novembre 2009, n. 166).
Pertanto il servizio di cabotaggio marittimo regionale affidato senza una procedura ad evidenza pubblica per la selezione del soggetto affidatario del servizio pubblico per il cabotaggio non è legittimo.
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L’Accertamento del 16 settembre 2014…
Con la recente Deliberazione n. 4 del 16 settembre 2014 – (VEDI), l’A.N.A.C. – sulla base della normativa su indicata, ha confermato che il servizio pubblico di cabotaggio marittimo regionale è di competenza della Regione Autonoma della Sardegna e che avrebbe dovuto riguardare due processi diversi ma connessi tra loro:
- la liberalizzazione dei servizi di cabotaggio marittimo, di cui al Regolamento (Cee) n. 3577/92 del 7 dicembre 1992 del Consiglio;
- la privatizzazione della Saremar (ex gruppo Tirrenia), di cui all’art. 19ter D.L. n. 135 del 25/09/2009 (introdotto dalla L. n. 166 del 20/11/2009), all’accordo di programma del 3 novembre 2009 tra il Governo e la Regione Sardegna e al D.P.C.M. del 13/03/2009, attuativo dell’art. 1, comma 2, D.L. 332/1994, convertito in L. 474/1994.
Il Reg. (Cee) n. 3577/92, (VEDI) – relativo all’applicazione del principio della libera prestazione dei servizi ai trasporti marittimi imposto dalla Comunità Europea – (cabotaggio marittimo), stabilisce infatti che uno stato membro può concludere contratti di servizio pubblico o imporre obblighi di servizio pubblico come condizione per la fornitura di servizi di cabotaggio alle compagnie di navigazione che partecipano ai servizi regolari da, tra e verso le isole, (La Maddalena e Carloforte), su base non discriminatoria per tutti gli armatori comunitari (art. 4, comma 1).
In conseguenza di ciò, sempre nel caso Saremar, alla scadenza dei contratti di servizio di durata ventennale – (denominati convenzioni e stipulati nel 1991 tra lo Stato italiano e la Saremar), rimasti in vigore sino al dicembre 2008 con l’affidamento dei relativi servizi di collegamento marittimo con le isole, SAREBBERO DOVUTI ESSERE RINNOVATI in detta scadenza solamente con una procedura di gara volta ad assicurare il rispetto del principio di non discriminazione: cioè con un bando pubblico sia per la cessione maggioritaria della Comapagnia (Privatizzazione formale), sia per l’assegnazione delle rotte interne, quali La Maddalena-Carloforte.
In particolare, la suddetta Deliberazione dell’ANAC ha eccepito il mancato avvio di una procedura ad evidenza pubblica per la selezione del soggetto affidatario del servizio pubblico per il cabotaggio regionale da parte della Regione Autonoma della Sardegna, nonché il reiterato affidamento del servizio alla Saremar a decorrere dal 31 dicembre 2008 (data di scadenza della Convenzione originaria per la gestione del servizio stipulata tra lo Stato Italiano e la Saremar nel 1991), tramite una serie di proroghe, senza ricorso a procedure competitive ad evidenza pubblica.
Tale irregolarità sarebbe stata, peraltro, già accertata nei confronti dello Stato italiano dalla Commissione europea la quale, nell’anno 2012. avrebbe ingiunto alle Autorità italiane di porre termine all’infrazione e di conformarsi al diritto europeo degli appalti entro il 22 agosto 2012, con il parere motivato del 21 giugno 2012, emesso a conclusione della procedura d’infrazione n. 4609/2007, avente ad oggetto “erronea applicazione delle norme comunitarie in materia di cabotaggio marittimo”.
Inoltre, per la Regione Sardegna si è “prefigurato l’accertamento di un nuovo ed illegittimo affidamento diretto dei servizi in questione a favore della Saremar che ha comportato, oltre alla violazione degli artt. 2 e 30 del Codice dei contratti pubblici – anche l’ulteriore infrazione della disciplina in materia di in-house providing”, attraverso l’emanazione della propria legge regionale n. 15/2012.
Ma la reiterazione di questi comportamenti, anche per l’anno 2013, delineati in una vera e propria condotta illegittima, a seguito dell’adozione da parte della Giunta della Regione autonoma della Sardegna della delibera n. 15/35 del 29/03/2013 con cui l’Ente Regione non solo avrebbe disposto la proroga in favore di Saremar dei servizi in esame dal 1° gennaio 2013 al 31 marzo 2013 – (a fronte del riconoscimento della somma di euro 7.500.000,00 per la copertura del fabbisogno finanziario) – ha, addirittura, anche previsto e disposto un’ulteriore proroga “fino all’aggiudicazione della conclusiva procedura di privatizzazione, (che si sarebbe dovuta concretizzare nel mese di giugno 2013)”, ma che invece è rimasta senza scadenza.
In precedenza, questi servizi erano stati affidati direttamente a Saremar con un contratto di servizio denominato “contratto ponte” (stipulato il 05/11/2012), integrato con due successivi “atti aggiuntivi” (del 15/11/2012 e del 20/12/2012), a fronte di un corrispettivo complessivo di euro 6.159.234,00.
Concludendo, l’Agenzia Nazionale Anticorruzione, ha ritenuto, per le valutazioni in atti illustrate, che la Regione Autonoma della Sardegna nell’affidamento del servizio di cabotaggio marittimo regionale abbia operato in contrasto con le norme comunitarie e nazionali vigenti in materia di servizi di cabotaggio marittimo e di contratti pubblici per l’acquisto di beni e servizi nonché on le norme sulla privatizzazione delle società dell’ex gruppo Tirrenia, ritenendo, in particolare, che la stessa Regione Sardegna – di Ugo Cappellacci e Solinas…
NON E’ STATA CONFORME A:
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1. Art. 19-ter D.L. 135/2009, (VEDI) – introdotto dalla L. 166/2009, che ha stabilito l’obbligo di privatizzare Saremar in conformità alle disposizioni nazionali e comunitarie vigenti in materia, attraverso una procedura di gara aperta, non discriminatoria, atta a determinare un prezzo di mercato, e contestualmente ha autorizzato la Regione Autonoma della Sardegna ad indire un’unica gara per l’affidamento dei servizi marittimi e per l’apertura del capitale ad un socio privato;
2. Accordo di programma Stato/Regione del 03.11.2009, (VEDI) – con il quale la Regione e lo Stato si sono impegnati a procedere al trasferimento della società Saremar, a titolo gratuito, da Tirrenia alla Regione Sardegna, con l’obbligo per la Regione Sardegna di avviare successivamente la “procedura di privatizzazione del trasporto di cabotaggio marittimo regionale, nel territorio di competenza, nel rispetto della normativa e delle esigenze di pubblico servizio”, anche mediante costituzione di una società mista con scelta del socio privato e contestuale affidamento del servizio mediante gara unica ad evidenza pubblica europea;
3. L.R. 15/2012, (VEDI) – che ha disposto di avviare la gara a doppio oggetto per la privatizzazione di Saremar e per l’affidamento congiunto del servizio, entro e non oltre 60 gg. dall’entrata in vigore della stessa, cioè entro il 7 ottobre 2012, nonché alla L.R. 18/2013 che ha prorogato il suddetto termine al 31/12/2013 e alla L.R. 7/2014 che ha prorogato il suddetto termine al 31/12/2014;
In conclusione… (VEDI) – L’Agenzia Anticorruzione ha dato mandato alla propria Direzione Generale di Vigilanza sui Contratti, affinché comunichi la Delibera prodotta alla Procura Regionale della Corte dei Conti.
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CHE DIRE… SIAMO GIUNTI AL CAPOLINEA:
RIUSCIRANNO I NOSTRI FURBETTI A METTERE LE MANI NELLA MARMELLATA?
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Ora, però, “la sincerità di Deiana” acclamata dal Sindaco Comiti e dal Consigliere Pedroni, non basta…
Sarebbe troppo comodo, per l’Assessore in carica Massimo Deiana, chiudere questa partita ferraginosa sfilandosi dall’impiccio, accompagnato dai calorosi sorrisi di Comiti e Pedroni, sostenendo semplicemente che la mancanza di fondi non consente alla Regione Sardegna di garantire una adeguata mobilità/continuità territoriale, senza affrontare le reali esigenze di una parte del popolo sardo disagiato e venendo meno ai normali canoni d’intervento nell’interesse pubblico, (peraltro imposti dall’U.E. e dallo Stato Italiano); sarebbe come fare lo stesso gioco irresponsabile di Cappellacci & Company!
(10 nov. 2014) – Ora la convenzione è stata nuovamente prorogata fino a dicembre del 2015. La Giunta Pigliaru ha approvato la proroga della convenzione con la Saremar per il mantenimento dei livelli essenziali di servizio pubblico di trasporto marittimo. Con la proroga della convenzione, sino al 31 dicembre 2015, l’esecutivo ha stanziato 16 milioni di euro già inseriti nella proposta di legge finanziaria 2015. L’obiettivo della Regione è accelerare i tempi per la privatizzazione della compagnia.
Purtroppo, a quanto pare, anche questa volta siamo incappati nell’ennesimo “flop di politici menefreghisti”. La politica scelta dal Popolo Sovrano è scivolata nuovamente in un altro palcoscenico di facciata tra burattini che saltellano nei Consigli Comunali compiacenti.
La sbrigativa ed irresponsabile volontà di SVENDERE LA SAREMAR, avanzata anche da questa Politica Regionale, non potrà che penalizzare Cittadini e Lavoratori costretti a sottostare al menefreghismo più totale di questi Signori… pagati a 18 mila euro al mese.
Maresciallo Alberto Tinteri… in borghese
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