Saremar. Mozione in Consiglio Regionale

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XV LEGISLATURA

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LA MADDALENA – Con una lettera (VEDI) – indirizzata al presidente Pigliaru, al presidente del consiglio Gian Franco Ganau, all’assessore Massimo Deiana e ai due sindaci di Palau e Carloforte, il sindaco Angelo Comiti, riferendosi alla imminente privatizzazione della Saremar e delle sue possibili conseguenze… (che lui però in Consiglio Comunale non ha voluto recepire, appoggiando invece la scellerata teoria dell’Assessore Deriu… anche assieme ad alcuni consiglieri della minoranza)chiede(…ora… quando i buoi sono scappati dalla stalla…)l’apertura urgente di un tavolo concertativo sul tema… RACCOMANDANSI, soprattutto, di preservare la delicatezza dei temi in argomento da prevedibili quanto inutili speculazioni di carattere elettorale viste le imminenti elezioni comunali... (cioè come dire…:)

Mi raccomando però:

Non date spazio ai miei oppositori altrimenti potrebbero vincere le prossime elezioni… (ndr)

FILISTEI_SAREMAR

«Devono essere protagoniste le collettività direttamente interessate, attraverso il coinvolgimento delle istituzioni che le rappresentano, in quanto depositarie di interessi di carattere generalescrive Comiti.

Nella seduta del 27 ottobre il Consiglio ha approvato la deliberazione che individua i punti salienti da porre alla base, previa concertazione, del contratto di servizio da allegare al bando per la privatizzazione di Saremar.

– In particolare, nel dispositivo approvato dall’assemblea cittadina si chiedeva di elaborare con le amministrazioni dei comuni di La Maddalena e Carloforte, il contratto di servizio pubblico…

– Che si garantisca in tutti i casi un servizio minimo di trasporto marittimo che, con mezzi idonei sulla tratta Palau-La Maddalena, effettui corse con intervalli non superiori alla mezzora in tutte le fasce orarie a esclusione della fascia notturna.

– Che si garantisca anche oltre i 12 anni previsti dall’attuale normativa».

Nel frattempo in consiglio Regionale, tralasciando le quisquilie epocali, è partita una più corposa Mozione:

MOZIONE N. 113

MOZIONE PIZZUTO – COCCO Pietro – AGUS – COCCO Daniele Secondo – LAI – USULA – ZEDDA Paolo Flavio – ANEDDA – DESINI – UNALI – MELONI – SOLINAS Antonio sulle problematiche relative alla privatizzazione della Saremar.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– l’articolo 57 del decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008 convertito in legge n. 133 del 2008 stabilisce all’articolo 1, comma 1 che “le funzioni e i compiti di programmazione e di amministrazione relative ai servizi di cabotaggio marittimo di servizio pubblico che si svolgono all’interno di una regione sono esercitati dalla regione interessata. Per le regioni a statuto speciale il conferimento delle funzioni e dei compiti avviene nel rispetto degli statuti speciali.” e al comma 3 del medesimo articolo si determina che: “Su richiesta delle regioni interessate, da effettuarsi entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, l’intera partecipazione detenuta dalla Società Tirrenia di Navigazione Spa nelle società Caremar – Campania Regionale Marittima Spa, Saremar – Sardegna Regionale Marittima Spa, Toremar – Toscana Regionale Marittima Spa, Siremar – Sicilia Regionale Marittima Spa è trasferita, a titolo gratuito, rispettivamente alle regioni Campania, Sardegna, Toscana, Sicilia”;
– la Giunta regionale, con la delibera n. 42/16 del 15 settembre 2009 ha definito la procedura per la “Regionalizzazione” della società Sardegna regionale marittima Spa, definendo che, anche attraverso la costituzione di una società mista pubblico privata, si sarebbe operato con una suddivisione di quote pari al 49 per cento in capo alla Regione e al 51 per cento in capo a capitale privato da ricercare attraverso procedure di gara ad evidenza pubblica;
– il 3 novembre 2009 viene firmato l’accordo di programma tra il Governo italiano e la Regione per la regolamentazione del servizio di cabotaggio marittimo regionale;
– la delibera n. 51/29 del 17 novembre 2009, con cui la Giunta regionale, modificando parzialmente la precedente delibera n. 42/16, stabilisce che si sarebbe data attuazione all’accordo di programma senza ricorrere alla costituzione di una nuova società a capitale misto pubblico privato, ma rimarcando che la quota pubblica della Saremar si sarebbe attestata nella misura del 49 per cento e che il restante 51 per cento sarebbe stato destinato al socio privato;
– con la legge 20 novembre 2009 n. 166 che converte il decreto legge n. 135 del 25 settembre 2009, viene data attuazione giuridica all’accordo di programma, attraverso la previsione della norma di legge per il trasferimento della Saremar (Sardegna regionale marittima Spa), a titolo gratuito, dallo Stato alla Regione e, specificamente, nell’articolo 19 ter dove si stabilisce, tra le altre cose, che: “la Saremar sarà privatizzata in conformità alle disposizioni nazionali e comunitarie vigenti in materia, attraverso procedure di gara aperte, non discriminatorie, atte a determinare un prezzo di mercato, le quali, relativamente alle privatizzazioni realizzate dalle Regioni Campania, Lazio, Sardegna e Toscana, possono riguardare sia l’affidamento dei servizi marittimi sia l’apertura del capitale ad un socio privato”;
– la Saremar è interessata da una procedura di infrazione per illegittimi aiuti di Stato che ha dato seguito alla decisione della Commissione UE (relativa al contributo ai sensi della legge regionale n. 15 del 2012, articolo 1, comma 3, per i collegamenti Sardegna-Continente e all’aumento del capitale sociale del luglio 2012) che ha imposto la restituzione di circa 11 milioni di euro; in relazione a tale decisione la Saremar ha presentato al Tribunale di Cagliari la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo in continuità aziendale secondo la legge fallimentare;

VALUTATO che:
– con delibera n. 32/50 del 15 settembre 2010, la Giunta regionale ha preso atto che il processo di privatizzazione Saremar subisce una battuta d’arresto a causa dello stato di insolvenza di Tirrenia, debitrice verso Saremar di circa 11,5 milioni di euro;
– il Consiglio regionale della Sardegna, nella legge regionale 7 agosto 2012, n. 15, ha previsto la privatizzazione dell’intero capitale azionario della Saremar con la pubblicazione della gara ad evidenza pubblica entro 60 giorni dall’entrata in vigore della stessa legge;

PRESO ATTO che:
– il regolamento n. 3577/92 del Consiglio europeo sul cabotaggio marittimo recita all’articolo 4 che “Uno Stato membro può concludere contratti di servizio pubblico, o imporre obblighi di servizio pubblico come condizione per la fornitura di servizi di cabotaggio, alle compagnie di navigazione che partecipano ai servizi regolari da, tra e verso le isole”;
– la Commissione europea, in seguito alla interrogazione n. 902/2009 del 10 febbraio 2009 ha precisato con risposta scritta in data 10 marzo 2009 che l’Unione europea “permette agli Stati membri di stipulare dei contratti di servizio pubblico e/o imporre degli oneri di servizio pubblico al fine di assicurare i collegamenti con le proprie isole secondo i requisiti che essi ritengono più appropriati. Spetta in effetti agli Stati membri o ai loro Enti Regionali e Locali, in base al principio di sussidiarietà, adottare ogni decisione in merito e assumere i relativi oneri finanziari”; inoltre, in merito al mantenimento della quota pubblica in seno alle regioni, la Commissione europea afferma ancora che “sotto stringenti condizioni e in presenza di insufficienza del mercato, le autorità locali (e quindi le regioni) ben potrebbero rilevare le società regionali per far loro effettuare i servizi di cabotaggio, purché nel loro ambito territoriale di competenza (all’interno di una stessa Regione)”;
– con la comunicazione della Commissione europea del 22 aprile 2014 recante la “interpretazione del regolamento (CEE) n. 3577/92 del Consiglio concernente l’applicazione del principio della libera prestazione dei servizi ai trasporti marittimi all’interno degli Stati membri (cabotaggio marittimo)” si fornisce una interpretazione del regolamento CEE n. 3577/92 che, indicando in apertura del paragrafo 5 (Servizio pubblico) che “Il trasporto marittimo di passeggeri e merci è vitale per gli abitanti delle isole d’Europa” definisce compiutamente al successivo punto 5.2 che: “Spetta agli Stati membri (comprese, se del caso, le autorità regionali e locali) e non agli armatori determinare su quali rotte sono necessari obblighi di servizio pubblico. In particolare, gli obblighi di servizio pubblico possono essere previsti per servizi regolari (di linea) di cabotaggio con le isole in caso di fallimento del mercato con conseguente incapacità di assicurare servizi adeguati. Secondo le condizioni stabilite dal regolamento, gli Stati membri possono imporre obblighi di servizio pubblico per “garantire adeguati servizi” di trasporto marittimo regolare per una data isola (…) nei casi in cui gli armatori dell’Unione, ove considerassero il proprio interesse commerciale, non fornirebbero servizi di livello adeguato o alle stesse condizioni”;

TENUTO CONTO:
– che, dalle precedenti esperienze di privatizzazioni attuate nelle Regioni Campania, Lazio, Sicilia e Toscana si traggono conclusioni prettamente sfavorevoli derivanti da disservizi, ritardi, discusse irregolarità negli appalti e, infine, licenziamenti improvvisi;
– della notizia risalente al giugno del 2014 che la gara d’appalto per Caremar (Regione Campania) è stata annullata dal TAR, preceduta da diversi disagi, soppressione delle corse e ritardi;
– dell’estromissione delle tre biglietterie di Formia da parte della nuova Laziomar (Regione Lazio) nell’aprile 2014, sebbene i contratti con la precedente gestione regionale fossero in scadenza il 30 dicembre del 2015, con evidenti rischi di licenziamento per tutti i lavoratori dei tre mandatari estromessi;
– dei forti disagi, ritardi e soppressioni ingiustificate nelle tratte di Pantelleria e Lampedusa per conto della Siremar (Regione Sicilia), cagionata dal ricorso per la gara d’appalto delle quote private della stessa;
– delle proteste nei confronti della Toremar (Regione Toscana) per i prezzi dei biglietti e per ulteriori ritardi;

VALUTATO che la privatizzazione totale di Saremar non garantirebbe un controllo pubblico e un mantenimento efficace ed efficiente dei servizi;

CONSIDERATO che:
– il servizio di trasporto per le isole minori di La Maddalena e Carloforte è un genere di trasporto fondamentale per la vita delle due popolazioni per via della sua basilare natura sociale, sanitaria e per lo sviluppo economico, turistico e commerciale delle due isole;
– il ruolo del trasporto marittimo tra la Sardegna e le isole minori garantisce parità di trattamento nella mobilità dei sardi residenti presso le isole stesse e il mutamento al rialzo delle condizioni di tariffa e o al ribasso della quantità delle corse limiterebbe sia gli spostamenti dei residenti che lo sviluppo economico e turistico delle medesime isole;
– alla luce delle esperienze pregresse nelle altre regioni, è inopinabile che la privatizzazione totale o maggioritaria esporrebbe l’utenza a disservizi inevitabili e costituirebbe un grave rischio di tagli e licenziamenti per il personale attualmente impiegato;

PRESO ATTO che:
– sulla base delle norme europee, non esiste alcun vincolo giuridico alla privatizzazione totale o maggioritaria e lo stesso non è una diretta conseguenza dell’applicazione del regolamento CEE n. 3577/92;
– il contenuto dell’accordo di programma del 3 novembre 2009 richiama solo una decisione politica del Governo centrale e non un obbligo giuridico alla privatizzazione;
– la scelta di privatizzare la totalità del capitale è pertanto ascrivibile, anch’essa, a scelte di natura meramente politica,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a mettere in atto tutte le azioni e gli strumenti atti ad evitare la privatizzazione totale della Saremar e/o a mantenere pubblica la proprietà maggioritaria, in particolare riconoscendo la funzione sociale del trasporto marittimo con le isole minori e la necessaria permanenza del servizio in ambito pubblico o a maggioranza pubblica;
2) ad aprire un tavolo tecnico di confronto e coordinamento per agevolare lo studio della procedura di parziale privatizzazione della Saremar, evidenziando la centralità di una soluzione che tuteli l’utenza e i lavoratori;
3) a comunicare ufficialmente gli atti di cui alla successiva deliberazione regionale al Governo e all’Unione europea, unitamente ad una relazione sulle motivazioni sociali, economiche e giuridiche che sono alla base della sua adozione.

Cagliari, 3 febbraio 2015

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