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Saremar, partono i 167 licenziamenti

La Nuova Sardegna

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Primo incontro con i sindacati. Arnaldo Boeddu (Filt Cgil): «La Regione deve salvare i posti di lavoro a ogni costo»

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Boeddu_ciglCAGLIARI – Un passo ulteriore verso il naufragio della Saremar. Si è aperto il tavolo tra azienda e sindacati per discutere la procedura di licenziamento per i 167 lavoratori della Saremar.

Un clima teso anche perché il futuro dei dipendenti dell’azienda controllata al 100 per cento dalla Regione resta avvolto dalla nebbia. «Non è giusto che siano i lavoratori a pagare il prezzo delle scelte sbagliate della Regione – dice il segretario della Filt Cgil Arnaldo Boeddu –. La Saremar viene cancellata non perché non garantisse un servizio efficiente, né perché avesse i conti in disordine. Ma perché condannata da una scelta poltica dissennata che aveva dato vita alla Flotta Sarda».

Le mozioni. L’emergenza Saremar arriva anche in consiglio regionale con due mozioni. Una presentata da Sel, primo firmatario Luca Pizzuto, l’altra dai Riformatori, e a proporla è Luigi Crisponi. Tutte e due chiedono quale sarà il futuro dei dipendenti della Saremar.

La Regione. Da tempo l’assessore ai Trasporti Massimo Deiana ha spiegato che la Regione è davanti a una scelta obbilgata L’Europa costringe Saremar a restituire i 10 milioni di euro ottenuti durante l’avventura della Flotta Sarda. Per l’Ue sono aiuti di Stato indebiti. Ma è impossibile per l’azienda dalle casse vuote versare una cifra simile. Inevitabile il default.

Lo spiraglio. Esiste un filo flebile a cui Saremar potrebbe aggrapparsi. La spa della Regione ha vinto una causa con un armatore e potrebbe confermare, se la sentenza verrà confermata anche nei gradi successivi, 7 milioni di euro. A renderlo noto è sempre Boeddu. «Risorse fresche che potrebbero scongiurare il fallimento – contiuna il sindacalista Cgil –. Resta per noi ferma l’esigenza che la Regione si faccia carico del futuro dei dipendenti. Non si può salvare con una generica promessa di dare una premialità nel bando che metterà a gara le rotte per le isole minori, alla società che assumerà i dipendenti Saremar».

La via di Boeddu. Il segretario non fa mistero di portare avanti una sua proposta, per ora ritenuta impraticabile dalla Regione. «Si potrebbe creare una divisione marittima dell’Arst – spiega Boeddu –. In questo modo si potrebbero salvaguardare tutti i posti di lavoro e nello stesso tempo verrebbe garantito anche il servizio indispensabile del collegamento delle isole minori. Spero che la Regione voglia una volta per tutte prendere in considerazione la mia proposta. In caso contrario sarà lei la responsabile dell’addio al posto di lavoro di 167 dipendenti della Saremar. Ribadisco resta ferma la richiesta di impegni certi da parte dell’esecutivo guidato dal governatore Francesco Pigliaru per salvare la Saremar dal fallimento, visto il suo fondamentale apporto alla continuità».

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