Saremar. “Un tesoretto appetibile”

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La strategia del Paperon Deiana sostenuta da Comiti e da qualche minoranza cieca…

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LA MADDALENA – Si legge sulla stampa regionale di questi giorni che “il pendolo della politica sarda” – cioè quella attuale dell’Assessore Massimo Deianasi è fermato dalla stessa parte di due anni fa, cioè nello stesso punto in cui l’altra politica del fu distruttore Cappellacci si è fermato.

Ora però è venuto il momento di svendere la Saremar e con lei i 181 posti di lavoro… senza alcuna garanzia.

deiana_paperone2In questi giorni, l’assessore ai Trasporti Massimo Deiana ha incontrato così le organizzazioni sindacali nel porto di Cagliari per esaminare, (o far finta di esaminare), la situazione che è oggettivamente divenuta sempre più grave. La Commissione Europea, infatti, ha bocciato una parte del sostegno economico concesso alla Regione Sardegna, destinato alla Saremar, perché divenuto incompatibile con le stesse norme europee sugli aiuti di Stato, in relazione al sopraggiunto mancato accordo preso tra la stessa Regione e l’U.E.

Ora, secondo l’attuale assessore ai Trasporti, Massimo Deiana, siamo giunti al “dunque” che ha costretto la società marittima regionale a chiedere il concordato preventivo liquidatorio, la cui richiesta è stata accolta dal Tribunale di Cagliari il 15 gennaio scorso.

Ma la domanda che bisognerebbe porsi è:

Perché la Saremar è stata costretta a chiedere il concordato preventivo liquidatorio… anziché essere stata responsabilmente controllata e salvaguardata in precedenza dalla stessa Regione Sardegna… titolare al 100% del bene pubblico?

Ebbene, evidentemente è mancata… e continua a mancare quella necessaria volontà politica di tutelare il bene pubblico e i posti di lavoro, per cui – giunti allo sfascio – sembrerebbe più conveniente scaricare tutte le responsabilità altrove anziché lavorare per i cittadini e le famiglie.

Secondo il Signor Deiana, dunque, la Saremar dovrà essere messa sul mercato ma tra gli asset cedibili non ci sarebbe il contratto di servizio, previsto invece dalla normativa dell’Unione Europea. Qualcosa non torna:

Se leggiamo, per esempio, l’art. 19-ter D.L. 135/2009, (VEDI) – introdotto dalla L. 166/2009 apprendiamo che la norma stabilisce l’obbligo di privatizzare la Saremar in conformità alle disposizioni nazionali e comunitarie vigenti con una procedura di gara aperta, non discriminatoria e atta a determinare un prezzo di mercato, ma contestualmente possiamo apprendere che la Regione Autonoma della Sardegna viene autorizzata ad indire un’unica gara per l’affidamento dei servizi marittimi e per l’apertura del  capitale ad un socio privato nella gestione della sua Compagnia di Navigazione – (… cioé privatizzazione… e non svendita totale).

Secondo l’Accordo di Programma Stato/Regione del 03.11.2009, poi, (VEDI) – con il quale la Regione Sardegna e lo Stato si sono impegnati a procedere al trasferimento  della società Saremar, a titolo gratuito, da Tirrenia alla Regione Sardegna, notiamo che viene imposto l’obbligo per la Regione Sardegna di avviare successivamente la “procedura  di privatizzazione del trasporto di cabotaggio marittimo regionale, nel  territorio di competenza, nel rispetto della normativa e delle esigenze di  pubblico servizio”, anche mediante costituzione di una società mista con scelta  del socio privato e contestuale affidamento del servizio mediante gara unica ad evidenza pubblica europea.

Deiana, invecepreferisce non saper leggere… e continuando nella stessa conveniente politica distruttrice di Cappellacci, verosimilmente spinto anche da ordini di scuderia, pare non voglia seguire le precedenti linee di programma ed al fine evitare di essere coinvolto malamente/politicamente in questo disastro – nella sua conferenza stampa cerca di cambiare rotta continuamente farfugliando concetti contrastanti: «Stiamo preparando una gara per l’affidamento del servizio… e la strada è obbligata. Non possiamo permetterci di rinunciare a un solo posto di lavoro ma l’unica cosa che possiamo fare è riconoscere una forte premialità a chi assorbirà il più alto numero di personale»… (fottendosene altamente, anche in questo passaggio, di quella parte di marittimi, con famiglia a carico, che verranno sicuramente licenziati di tronco in questa nebulosa privatizzazione).

Da una parte cerca quindi di non mettersi contro i lavoratori e dall’altra invece porta avanti il Business Svendita Saremar… che in questo modo non significa certamente privatizzare la compagnia regionale di navigazione.

Il pendolo della politica di Centrosinistra, dunque, non va per nulla avanti ma si è decisamente fermato esattamente nello stesso punto di quello del Centrodestra… ed è anche ciò che la nostra Amministrazione Comunale Maddalenina – (che ormai non rappresenta più nessuno), sta facendo con il suo consueto fare “del non fare”: cioè sta sostenendo il cavallo di battaglia del loro caro amico Assessore Deiana.

Deiana, infatti, guardandosi bene di affrontare il problema nell’interesse pubblico di La Maddalena e Carloforte, ha voluto imitare Ponzio Pilato lavandosi le mani… e senza esitare ha puntualmente presentato il suo “asso dalla manica”:

«Fu una scelta scellerata quella della cosiddetta flotta sarda… e se questa era stata un’operazione velleitaria nel periodo estivo, fu un’autentica idiozia mantenerla nel periodo invernale».

Dall’altra parte, contestualmente, il Capo dei  Filistei, Ugo Cappellacci, ha subito replicato nel tentativo di salvarsi dalle reazioni dell’Impero Romano, starnazzando:

«Mi chiama in causa la giunta dei Ponzio Pilato e dei don Abbondio, una giunta che non difende la Sardegna dalle ingiuste sanzioni europee alla flotta sarda, che firma modifiche della convenzione Tirrenia che vanno a beneficio solo della compagnia navale, che non muove un dito per evitare un nuovo monopolio dei collegamenti marittimi che sarebbe davvero devastante per la Sardegna».

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Ma l’Assessore Deiana, ripiegando subito in una scontata politichese difensiva, proponeva subito “di abbandonare le tentazioni populistiche e di evitare scontri sulle responsabilità che peraltro sono davanti agli occhi di tutti”… affermando così di essere ottimista rivelando le sue strategie:

“Noi stiamo mettendo sul mercato un servizio di collegamento con le isole minori sostenuto da

14 milioni di euro… un tesoretto appetibile per i compratori”.

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Ed ecco che qui spunta fuori il vero interesse pubblico di Paperon dei Paperoni…

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In ragione dell’interesse pubblico e dei 181 posti di lavori a rischio, dunque, il vero interesse in ballo è l’appetibile tesoretto… sostenuto a suon di “salamelecchi” anche dalla nostra Amministrazione Comunale… e da alcuni ciechi della sua sgangherata minoranza… (ovviamente quelli del Centrodestra… carichi di meraviglia, mantengono la solita posizione da distratti protestando nel mucchio…)

 

Alberto Tinteri

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