Saremar. Usb, Posti di lavoro garantiti a tutti
La Regione deve garantire i posti di lavoro ai lavoratori Saremar. Politici irresponsabili sin dal 2009
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CAGLIARI – Con la presente, sentiamo il dovere di intervenire in merito alla vicenda Saremar e tutti i suoi delicati aspetti, non per ultimo le lettere di ufficialità del preavviso di licenziamento alla data del 31.12.15, aspetti che come USB Sardegna neanche un anno fa abbiamo denunciato.
Nei giorni scorsi abbiamo evitato di intervenire, solo ed esclusivamente perché si sono accavallati numerosi interventi, alcuni di tipo politico, che a nostro avviso andavano al di fuori delle reali tematiche e normative in materia di cabotaggio marittimo, che sembrerebbero azioni del tipo “scarica barile “ finendo per rimpallare le colpe tra i soggetti coinvolti.
Oggi no, oggi non intendiamo rimanere passivi rispetto al post incontro avvenuto con il garante dei trasporti della Sardegna On. Deiana e quanto scaturito dall’incontro.
Rimaniamo di certo un po’ sbalorditi sul fatto che dopo un lungo periodo di allarmismo nel quale chiedevamo la salvaguardia dei posti di lavoro e che ha portato alla convocazione di diversi Consigli Comunali, compresi quelli dell’Amministrazione precedente, la Regione che ribadiva, oltre la procedura di privatizzazione, l’impossibilità di garantire i livelli occupazionali in essere, causa Antitrust, tutto di un colpo dichiara che “Si tenterà di inserire le clausole di salvaguardia per il personale nel bando di gara”!!!
Ci chiediamo il perché, allora, si è dovuto arrivare a questo triste momento ed il perché si è sempre evitato di blindare sin da subito la tutela dei posti di lavoro.
Abbiamo sempre e con determinazione rimarcato il fatto che la nascita della Flotta Sarda ha portato al fallimento una società in attivo, usando la stessa come contenitore di immagine e di fondi come Società Regionale, senza minimamente pensare che prima di giocare a battaglia navale nelle tratte da e per la penisola, accumulando milioni di euro di debiti in soli 4-5 mesi di esercizio tra il 2011/2012, avrebbero fatto meglio a curare i servizi marittimi interni in pieno progetto di privatizzazione e forse oggi non saremo a parlare di società fallita!!!
Scopriamo inoltre che chi, direttamente o indirettamente, governava all’epoca con i propri schieramenti politici, a nostro avviso colpevoli di essere stati passivi alla risoluzione conclusiva del piano di privatizzazione Saremar entro il 2012, oggi stranamente dichiara che la Saremar è importante per il servizio che svolge.
Invitiamo tutti a leggere le delibere, le determinazioni e le votazioni di quel periodo, come invitiamo i promotori di questo disfattismo a prendersi le proprie responsabilità: farebbero più bella figura.
Ancora, scopriamo ora che alcune parti sociali attestano quanto da noi ribadito in passato sul pensiero negativo della Flotta Sarda.
Noi non pretendiamo di essere il soggetto che ha la cura in mano per la risoluzione di detta problematica, sarebbe troppo bello, vero è che vogliamo trovare quelle soluzioni in base al reale materiale legislativo che abbiamo, insieme alle Amministrazioni e alle figure Istituzionali, con coerenza e spirito di aggregazione e che questi ultimi lascino il famoso slogan de “ la colpa è degli altri” e si rimbocchino le maniche per azionare un tavolo allargato a tutte le forze in campo affinché si adotti un’ unica linea, senza cercare soluzioni a nostro avviso impraticabili, demagogiche e strettamente personali.
Vi è poi un dato di fatto su cui vogliamo porre l’attenzione, indicato sulla carta e sancito nel 2009 con volontà del Governo Nazionale, forse qualcuno dimentica, e avvallato da molte parti sociali e politiche: Governo e Regioni interessate ai servizi marittimi, compresa la Sardegna, hanno concordato in quel periodo con un protocollo di intesa, le proprie volontà di privatizzare entro e non oltre il 2012, pegno revoca dei finanziamenti statali.
Oggi qualcuno si scandalizza?
Oggi qualcuno parla di Regionalizzare?
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Noi no. Noi con estrema consapevolezza e chiarezza, anche se forse qualcuno, negando l’evidenza degli atti, potrebbe etichettarci, erroneamente, come sindacato contro il servizio pubblico, abbiamo preso atto da tempo che la soluzione che si deve porre come obbiettivo , visto la questione è andata troppo avanti e che è quasi alla conclusione, rimane quella unica del mantenimento dei livelli occupazionali, a nostro avviso ora il più importante. Rischieremo diversamente, se si continua a tergiversare su altri obbiettivi impercorribili, a trovarci in salita anche su questo aspetto, visto vige una negazione con pareri da parte dell’Antitrust. Per questo, accogliendo positivamente, ma con riserva, le rassicurazioni dell’Assessore nei confronti del personale, chiediamo di trascriverlo al più presto negli atti del bando, onde metterci in condizioni di dubitare per l’ennesima volta. Diversamente, in cattiva fede, ma non vogliamo minimamente pensarlo, si rischierebbe con i licenziamenti di fare applicare le nuove riforme sul lavoro ai nuovi assunti che poi sono i vecchi lavoratori licenziati, usufruendo dei tre anni di incentivi e con contratti che cancellerebbero quelli esistenti e maturati.
Per questo chiediamo la revoca dei licenziamenti, passando direttamente all’ assorbimento del personale da parte delle società che si aggiudicheranno i servizi, come già successo in diverse Realtà, nelle quali gli acquirenti non solo hanno riassorbito il personale ma hanno anche inserito nel piano industriale investimenti e adattamenti che hanno migliorato i propri standard di qualità .
Useremo sempre la formula “meglio prevenire che curare”, per questo nutriamo seri dubbi su come si è gestita la problematica dal 2009, vertenza che a nostro avviso trova un unico denominatore , la inadempienza e volontà da parte dei governi regionali che si sono succeduti, nel porre attenzione alla risoluzione della stessa.
I finanziamenti statali verranno ripristinati una volta portata a termine la privatizzazione, ricordiamo che lo Stato li aveva bloccati nel 2012 causa inadempienza della Regione nel non portare a termine quanto concordato nel protocollo di intesa, e chi beneficerà di detti finanziamenti come onere pubblico avrà il dovere di continuare a garantire i servizi, speriamo coinvolgendo le parti interessate ai collegamenti.
USB Sardegna Settore Mare e Porti
Giulio Verrascina
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