Sicurezza della navigazione e tutela dell’ambiente nelle Bocche di Bonifacio

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Comunicato

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REDAZIONE – “Carrette del mare e danni ambientali da esse provocati: speravo fosse un argomento superato, invece mi è pervenuta un’ennesima segnalazione” – afferma Dario Giagoni in una nota stampa parlando di un caso che coinvolge da vicino proprio il suo territorio – Nella giornata di domenica scorsa un operatore del settore che navigava in direzione Capo Feno ha potuto osservare una nave mercantile che lasciava dietro di se una scia gialla densa di dubbia natura per parecchie centinaia di metri. Le acque delle Bocche di Bonifacio, oltre ad essere una Riserva naturale che si estende per circa 80.000 ettari, ospitano numerose specie di pesci e rivestono una valenza turistica e naturalistica non da poco.

Per scoraggiare il traffico intenso a protezione delle Bocche l’IMO ha adottato, a seguito dell’accordo bilaterale Italia-Francia, una risoluzione che “raccomanda ai governi di proibire o almeno scoraggiare fortemente il transito di petroliere cariche e navi che trasportano sostanze chimiche o pericolose alla rinfusa, suscettibili in caso di incidenti di inquinare il mare o le coste, in seguito il MEPC.204 del 2011 ha designato lo stretto di Bonifacio come Area marina particolarmente sensibile (P.S.S.A.), con l’applicazione di “misure di protezione associate” che possono solo essere raccomandate.

Ai fini di implementare tali misure la Capitaneria di Porto di La Maddalena ha introdotto un servizio di pilotaggio raccomandato con un turno di guardia regolare nonché un invio di informazioni su richiesta dei comandanti delle navi.

Tutto ciò avviene su base volontaria, allo stato dei soli piloti di Olbia e Porto Torres, con diverse difficoltà operative e costi notevoli. Pertanto, come suggerito già da tempo dalla Fedepiloti occorrerebbe superare la cd. “prima fase di sperimentazione” in vigore, ad oggi, da 10 anni, in cui solo poche decine di navi hanno rispettato la raccomandazione del pilota a bordo, a fronte delle oltre 30mila transitate magari attraverso l’individuazione di un soggetto pubblico che potesse gestire o comunque supportare un serio avviamento operativo del sistema di pilotaggio raccomandato.

Ritengo sia assurdo, infatti, permettere che ancora, nel 2024, le cosiddette carrette del mare deturpino e rovinino il nostro mare indisturbati. Dopo essermi accertato che la segnalazione dei cittadini e dell’Associazione Guardie Ecozoofile fosse arrivata agli organi preposti alla vigilanza in tali luoghi, – conclude Giagoni – ho deciso di presentare un’interrogazione urgente al Ministro dell’Ambiente, dei Trasporti e degli Esteri per chiedere di intervenire fattivamente sulla questione attraverso ogni utile strumento in possesso del Governo italiano!”

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