Sui pasticci di Budelli, scrive il Prof. Camarda

La Parola… al vero esperto

ignazio_camarda

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LA MADDALENAAd esprimere, sul quotidiano La Nuova Sardegna, questa piacevolissima e autorevole opinione, ben condita da competenza e lungimiranza, al di fuori dell’attuale becera politica in cerca di poltrona… è il Prof. Ignazio Camarda, ex Presidente dal Parco Nazionale di La Maddalena, persona estremamente squisita sotto tutti gli aspetti che, ancora oggi, nutre a La Maddalena un piacevolissimo ricordo:

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BIODIVERSITÀ, HARTE NON LA STRUMENTALIZZI

“La Sardegna, senza alcun dubbio, è la regione tra quelle maggiormente indagate dal punto di vista ambientale. La notevole varietà geologica ha suscitato da lunga data l’interesse di geologi e mineralogisti. Analoga attenzione ha avuto la fauna da parte degli zoologi, che hanno descritto numerose forme endemiche di uccelli, rettili, mammiferi e insetti. Per la flora, basti citare la recente opera che mette in luce in modo esemplare il patrimonio botanico, quello sulla cartografia degli habitat, la carta bioclimatica, riguardanti tutta la Sardegna, nonché numerosi studi di settore in tanti altri campi.

In questo contesto l’Arcipelago di La Maddalena offre un quadro ancora più preciso, che potremo definire ottimale, sullo stato delle conoscenze della biodiversità vegetale e animale, sia marina che terrestre. Segnalo gli studi esaustivi della flora nativa ed esotica, del paesaggio vegetale e degli habitat a scala operativa. Inoltre, il dettaglio della geologia, terrestre e marina, è quanto di più preciso si possa avere oggi. Non sono meno importanti i contributi sui minerali in mostra a Stagnali.

L’esistenza di un parco nazionale, rafforzato da un sito di Importanza comunitaria, di riserva naturale, di un piano regolatore del Comune e di un piano paesaggistico che alle aree costiere ha dedicato una particolare attenzione, poteva dare certezza a chiunque sulla tutela dell’ambiente e più in particolare sul futuro della biodiversità.

Infatti, da subito mi sembrò poco comprensibile l’interesse per la tutela della biodiversità da parte del banchiere neozelandese, non essendoci per Budelli alcun pericolo né imminente né futuro, tali da compromettere l’integrità ambientale dell’Isola. La spiaggia rosa è efficacemente tutelata, la spiaggia del cavaliere meno, ma come si sa spiagge e arenili sono di competenza del demanio e del comune non dei privati. Così come è verosimile, essendo per metà sull’arenile, che sia demaniale la cosiddetta casa del guardiano antistante la spiaggia rosa, i sentieri e le costruzioni risalenti al periodo bellico, pur in stato precario, che sono presenti nell’Isola.

La tutela del paesaggio e quindi della biodiversità è compito primario dello Stato, di cui il Parco Nazionale è diretto esecutore indipendentemente dalle carenze possibili, tra cui la colpevole inerzia nell’attuazione del piano del parco. Ma ovviamente per la tutela dell’ambiente è fondamentale il concorso delle altre istituzioni che hanno competenza sul territorio e dei cittadini, proprietari o meno di aree ambientali pregiate.

La tutela nulla ha da vedere con lo stato della proprietà dell’isola, pur sempre legittimamente privata, anche prima del signor Harte. Entrare nelle complesse questioni legali mi è molto difficile e, pur con perplessità, prendo atto delle sentenze che ora danno ragione ad uno ora ad un altro dei contendenti. E un fatto comunque che, pur private, tutte le isole dell’Arcipelago sono state sempre aperte alla fruizione di tutta la comunità maddalenina.

Ho trovato irrituale la presentazione del progetto direttamente al Ministero a Roma e non al Parco per le competenza ambientali e al comune di La Maddalena per la concessione eventuale delle necessarie licenze, in un iter amministrativo che tutti i cittadini devono seguire. Inoltre, da quanto appare sulla stampa, mi chiedo quale sia la connessione dei fantastici pontili per l’approdo e le cupole che includono vecchi fabbricati e tante altre cose, in rapporto alla tutela della biodiversità. A Stagnali esiste un centro di educazione ambientale di tutto rispetto con ampi locali dove può trovare ospitalità quanto necessario per implementare lo stato delle conoscenze attuali e definire idonei progetti di gestione sulla biodiversità di Budelli, che sta tanto a cuore al signor Harte.

Ma, per carità, eviti il signor Harte di pretendere di utilizzare la biodiversità, che è qualcosa di molto serio, come diversivo per fini che nulla hanno a che fare con le piante e gli animali del Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena.”

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