U.S. Garibaldi. “La Nostra Stella: Simbolo di Resilienza e Aspirazione”
.
Comunicato
.
REDAZIONE – Nel 2025, l’US Garibaldi festeggerà un traguardo storico: 50 anni di passione, impegno e crescita. Per commemorare questa straordinaria occasione, abbiamo rinnovato il nostro logo, mantenendo i colori che ci rappresentano, ma adottando una nuova forma a scudetto e aggiungendo un elemento speciale: una stella.
Il Significato della Stella
La stella nel nostro nuovo logo non è un semplice ornamento. Rappresenta il cuore pulsante della nostra società e il nostro motto “Per aspera ad astra”, che significa “Attraverso le difficoltà fino alle stelle”. Questo motto incarna il percorso della nostra squadra, fatta di sfide, sacrifici e successi.
La stella è simbolo di aspirazione e di continua ricerca dell’eccellenza. Ogni giocatore, ogni dirigente e ogni tifoso è una parte di questa stella, unito da un legame indissolubile che ci spinge sempre a dare il meglio.
Un Legame con la Storia
Garibaldi, il nostro nome e la nostra ispirazione, era noto per la sua tenacia e il suo spirito indomabile. La stella nel nostro logo rappresenta lo stesso spirito: la luce che ci guida attraverso le difficoltà, illuminando il nostro cammino verso obiettivi sempre più alti.
Un Futuro Luminoso e Moderno
Guardando avanti, la stella è anche un simbolo del nostro impegno per il futuro. Rappresenta i sogni e le ambizioni delle nuove generazioni di giocatori, tifosi e dirigenti. È un faro di speranza e determinazione che ci ricorda che, nonostante le sfide, possiamo raggiungere le stelle.
Un Logo al Passo con i Tempi
Grazie al nuovo elemento grafico della stella, il nostro logo è ora più moderno e versatile. Questo design contemporaneo ci permette di declinarlo in vari modi e per diverse applicazioni, rendendolo perfetto per le esigenze comunicative attuali. Dalla stampa ai media digitali, il nuovo logo dell’US Garibaldi è progettato per essere flessibile e riconoscibile, assicurando che la nostra identità sia sempre ben rappresentata in ogni contesto.
.
.
.
