Una legge elettorale pappetta
Che confusione…
.
POLITICA – Una legge elettorale frutto di un patto tra centrodestra e centrosinistra è all’origine del’attuale paralisi del consiglio regionale.
Fu un’intesa tra PD e PDL, in un momento di consensi per il Movimento 5 Stelle e i gruppi identitari, a partorire una legge confusa e di difficile interpretazione, che ora rischia di creare una situazione nella quale non si sa come sostituire i consiglieri giubilati dal Consiglio di Stato.
Le crepe di questa legge elettorale ora rischiano di provocare conseguenze pesantissime sul Consiglio regionale. La paralisi provocata dalla sentenza del Consiglio di Stato – che ha fatto decadere quattro consiglieri, aprendo le porte ad altri tre (uno in meno) – potrebbe essere solo l’inizio di un meccanismo perverso.
«Mi attendo altri ricorsi e altri ribaltoni», ammette Francesco Agus, presidente della commissione Autonomia. Le regole sono state scritte sull’asse Pd-Pdl, ma adesso il presidente Gianfranco Ganau sottolinea: «La legge va riscritta».
E a questo proposito, arriva l’apertura cauta anche dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che dice: «Se ne può discutere».
La sentenza del Consiglio di Stato sulle elezioni del 2014, infatti, ha scatenato il caos. Fra onorevoli decaduti, quattro, e onorevoli promossi, tre quasi certi (tra cui Pierfranco Zanchetta), più un quarto ancora senza volto, in poco più di 24 ore la XV legislatura capitanata da Francesco Pigliaru è finita sotto choc con in più anche il rischio di una lunga paralisi.
A scatenare questo putiferio, dunque, sono state le tredici pagine dei giudici d’appello pubblicate martedì 21 luglio scorso ed è da quel momento in poi che ha preso l’avvio il valzer sconnesso delle ipotesi di quanto potrebbe o deve accadere in Aula… con una legge elettorale completamente confusa.
.
.
.
.
.
.
.
[ti_audio media=”27783″ autoplay=”1″]