Vaiolo delle scimmie: primo caso nell’Oristanese (3° in Sardegna)
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RASSEGNA STAMPA
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ORISTANO – Il vaiolo delle scimmie (Monkeypox) è una zoonosi virale che può diffondersi dagli animali all’uomo, ma anche tra persone. La trasmissione avviene tramite contatto fisico stretto – attività sessuale compresa – con una persona infetta, con i suoi fluidi o le lesioni cutanee. Si trasmette anche da oggetti contaminati come vestiti, lenzuola, asciugamani, posate, superfici o dispositivi elettronici.
“La malattia – fa sapere alla stampa la direttrice del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della Asl di Oristano Maria Valentina Marras – decorre nella maggior parte dei casi in modo benigno, senza particolari complicanze, con una guarigione che sopraggiunge dopo 2-3 settimane dall’inizio dei sintomi, supportata da terapia adeguata”.
I sintomi sono simili a quelli dell’influenza: febbre, sonnolenza, dolori muscolari e mal di testa. Si sviluppa di solito anche un’eruzione cutanea, da uno a tre giorni dopo l’inizio della febbre ma in alcuni casi anche prima della stessa. Lesioni che si presentano come papule che si evolvono in pustole e croste, possono interessare varie parti del corpo, viso compreso.
La dottoressa Marras vuole “rassicurare” le persone sulla malattia, che “nella stragrande maggioranza dei casi evolve con una guarigione completa”, e ricorda che chi è stato vaccinato in passato per il vaiolo è protetto anche dal Monkeypox. Proprio di recente tuttavia un carabiniere italiano di 50 anni è morto a Cuba a causa del virus.
La vaccinazione di massa al momento non è prevista, per via della non elevata velocità di trasmissione del virus e della limitata disponibilità di dosi.
Al momento il vaccino è raccomandato a personale di laboratorio con possibile esposizione diretta, e a gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, con una storia recente con più partner sessuali.
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