Viva la Marina…
Bonifica Arsenale? …Buone notizie: non si fa.
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LA MADDALENA – Pericolo scampato, nessuno la vuole fare. Ho partecipato al dibattito del 10 gennaio u.s., alla presenza dell’annunciato Assessore Regionale all’Ambiente (non visto), di un ex-Europarlamentare (presente in spirito), degli Onorevoli Galluresi che abbiamo contribuito ad eleggere (tempo cattivo, fermi a Palau), di tutti gli Assessori e Consiglieri Comunali (4 in tutto), e di numerosi maddalenini (25, di cui metà del Comitato promotore). Tutto questo contribuisce ad avvicinare i cittadini alla politica, e a non vomitare quando sentono un “politico”.
Lì per lì, ho appreso che…
- Nessuno ha un progetto di utilizzo della struttura, in assenza dell’Assessore comunale alla Programmazione. In compenso ci saranno alcune centinaia di concessioni di pontili sulla costa.
- Nessuno sa chi è il proprietario del bene.
- Il Sindaco partecipa alle Conferenze di Servizi, ma non parla avendo con sé il tecnico del Comune (che non parla). In effetti, è stato lasciato solo (dice lui), anche dai suoi assessori, e per sua scelta (dico io).
- Non ci sono problemi di risorse finanziarie (per ora 400.000 €uri da spendere).
- Le bonifiche non si possono fare perché è tutto in possesso del concessionario Mita Resort, e né Comune, né Regione possono dare lo sfratto (ma il concessionario dichiara che se ne vogliono andare via da subito).
- Ø Il Parco ha scoperto che gli idrocarburi sono volatili, quasi uccelli da proteggere, e che quelle acque sono come quelle di Porto Madonna, avendo effettuato analisi di idrocarburi (che ISPRA e ARPAS considerano non rilevanti, modestamente anch’io).
- Il Parco Non va alle Conferenze di Servizi per motivi logistico-amministrativi (ha spese per oltre 7 Milioni/anno ma non trova 300 €uri di missione).
- Il Parco Non si occupa di monitorare la contigua zona ZPS, perché spetta alla rRegione, lui è l’Ente Gestore non monitore.
- La Regione ha nominato il Sindaco come Soggetto Attuatore ma, se ho ben sentito, lui smentisce di essere Soggetto.
- Il comitato chiederà il risarcimento e avvierà una procedura di infrazione Europea, che è infondata e che verrà respinta (nella prossima puntata vi indicherò i motivi).
Quali sono le principali buone notizie?
- I maddalenini si sono rotti le palle a di sentire parlare di Arsenale da 7 anni di false illusioni, non credono più alle svolte epocali. Il prossimo candidato sindaco che riprenderà questo motivetto verrà sicuramente eletto? Ormai hanno capito che il futuro è il ritorno al passato, quello che gli altri (vedi Olbia) ci hanno tolto e copiato: un vero porto davanti alla città.
- I nostri rappresentanti, per 4 anni hanno discusso di dragare 39.000 metri cubi di sedimi e di portarli a Piombino (senza autorizazione, forse di notte). Non ci sono i 19 Milioni e non si fa il dragaggio: così si evita un’ulteriore certa contaminazione, fotocopia della prima. Ma restano a loro carico 4 anni di “ingenti danni”, dicono loro
- L’Ente Parco non si occupa di questi argomenti: così sarà più facile ottenere l’abolizione dell’Ente inutile (non del Parco) e consegnare il Parco al Comune.
- Avendo io richiesto e non ottenuto l’accesso agli Atti del Comune (è sempre così, ma non è insuperabile, esistono vie infinite), vi dico lo stesso che nel verbale di riunione del 10.04.2014 del Comitato tecnico è scritto “CONSIDERATO che allo stato non si è ancora sottiscritta la convenzione tra la R.A.S. ed il Comune per carenza di fondi e in attesa degli APQ Regionali…” e che il RUP Ing. Giovanni Nicola Cossu “prosegue indicando la propria necessità di avere delle indicazioni tecniche …”, mentre nel verbale del 24.04.2017 è scritto “CONSIDERATO che allo stato non si è ancora sottiscritta la convenzione tra la R.A.S. ed il Comune …” e che “Qualora si adottino altri sistemi di bonifica (es. dragaggi) …”.
- Come vedete tutte certezze che finalmente rendono credeibile l’ipotesi del Sindaco di “inizio dei lavori a fine primavera” (negli anni precedenti ci ha azzeccato sempre, a gennaio, a ottobre, 45 giorni, mai di quale anno.
- Le certezze aumentano sapendo che non c’è un Accordo di Programma Stato-Regione sul SIR Regionale e nemmeno la convenzione tra Regione e Comune per la mancanza delle solite risorse finanziarie, come scritto nel Decreto, e che non esiste nemmeno la Perimetrazione del sito SIR: così non si possono fare nemmeno le supercazzole del capping a spot, che tradotto vuol dire coperture a membro di segugio con sacchi di calcestruzzo qua e là, in un fondale dichiarato dall’ISPRA uniformemente contaminato in tutto il bacino, e dal profilo dei fondali irregolare, buche e avvallamenti da bennate. Al primo movimento di barche saremmo punto e capo con i sedimi contaminati e ridispersi.
La domanda: “tu cosa faresti?“
(…Già scritto e confermo…) – Prima occorre capire la destinazione finale e che tipo di mercurio c’è: per quel poco che si sa non sarei preoccupato, ho gestito di peggio (e peggio ancora è stato l’alluminio che avete bevuto con l’acqua del rubinetto). Poi ricoprire tutto con materiali naturali locali. Quali e che strato? Dipende se ci devono entrare i rimorchiatori della Marina o i gommoni degli ormeggiatori.
Li per lì ho proposto di convocarmi per spiegare, in una sede istituzionale, o in un Consiglio Comunale, o in un dibattito pubblico convocato dal Comune, tutto trasparente e registrato.
Non lo faranno mai, perché la consulenza è gratis e un uomo libero spaventa più di uno pagato, l’intervento costa pochi Milioni, il guadagno e poco e soprattutto perché il giorno dopo sarebbero costretti a decidere l’uso.
Sento dire di un rinnovato interesse della Marina: personalmente sono molto favorevole, che si riprendesse tutto. Perché? Per fermare il continuo degrado causato dall’inutilizzo (e non parlo della cricca, parlo delle menti secche degli amministratori), per farci ormeggiare tutti i mezzi nautici militari e istituzionali a liberare il porto, per consentire lo sviluppo della portualità turistica di fronte alla città, per rimpossessarci della banchina commerciale come presentazione dell’isola, non parking fronte-mare, come a Portofino, o a Monte-Carlo, o a Santa Teresa Gallura, o a Olbia, il contrario di un ghetto senza collegamenti estraneo alla città, al commercio, e alla sua economia, la nassa dell’Arsenale del Forte: chi entra lì spende lì e caca qui…
Viva la Marina…
Io sono la Marina… Io sono il danneggiato, Io sono lo Stato!
(Gian Carlo Fastame… di Marina)
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